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Il Polpo: un prezioso ingrediente.

Il polpo è una meraviglia della natura, cuciniamolo con rispetto.

Un re degli abissi.

Chi non ha mai ammirato le movenze eleganti del polpo? I suoi tentacoli che ballano negli abissi, gli scatti della caccia o della fuga, la vita sociale e la riproduzione testimoniano una vera e propria meraviglia della natura.

Quando abbiamo per le mani un ingrediente così prezioso dobbiamo usare il massimo rispetto nella preparazione del piatto che non solo soddisferà il palato ma che, soprattutto, dovrà rendere omaggio ad una creatura millenaria e affascinante.

Polpo in umido.

Ingredienti:

  • Un polpo ( 1 Kg)
  • 400 g di pomodori
  • 1 cipolla
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 peperoncino (se ci piace)
  • 1 bicchiere di vino bianco preferibilmente secco
  • Basilico
  • Olio EVO
  • Sale e pepe

Procedimento:

  • Acquistare da una pescheria di fiducia che garantisca prodotti da pesca sostenibile. Pulire il polpo con delicatezza eliminando le interiora e gli occhi, nel caso massaggiarlo con del sale per renderlo più morbido.
  • Fare un soffritto leggere con l’olio EVO e la cipolla, aggiungere l’aglio e il peperoncino ,se piace, e lasciare a fuoco dolce fino a cottura.
  • Aggiungere i pomodori, sale e il pepe e lasciare andare, sempre a fuoco moderato, per 15-20 minuti.
  • Aggiungere il polpo, alzare la fiamma e sfumare con il vino, abbassare la fiamma, coprire con un coperchio e mandare a fuoco dolce per circa 40 minuti.
  • Una volta terminata la cottura spegnere i fuoco, aggiungere il basilico tritato e ricoprire per lasciare che i sapori continuino a mescolarsi.

Insalata di polpo.

Ingredienti:

  • Un polpo
  • 2 patate medie
  • 1 sedano rapa
  • Olive nere
  • Capperi
  • Prezzemolo fresco
  • Olio EVO
  • Succo di limone
  • Sale e pepe

Procedimento:

  • Pulire delicatamente il polpo ed immergerlo in acqua calda, con una foglia di alloro, per circa 40 minuti per ogni Kg di polpo. Verificare la cottura con la forchetta di tanto in tanto per evitare di cuocerlo troppo.
  • Pulire le verdure e farle a cubetti, cuocere in acqua bollente e salata. Lasciarle leggermente al dente per mantenerle croccanti.
  • A parte unire l’olio EVO con il sale, il pepe, il succo del limone, le olive, i capperi e il prezzemolo; mescolare delicatamente.
  • Quando il polpo è pronto, lasciarlo freddare un po’ e farlo a cubetti per poi unirlo alle verdure e condire con il preparato.
  • Mescolare con delicatezza e lasciare riposare un pò.

Suggerimenti.

  • Se si vuole un polpo ancora più morbido lo possiamo congelare prima di cuocerlo questo procedimento, infatti, rompe le fibre della carne.
  • Usare una pentola a pressione per dimezzare i tempi di cottura.
  • Usare le erbe aromatiche preferite per rendere il piatto più personale.

Realtà Aumentata e Virtuale: il ristorante immersivo del futuro?

L’innovazione entra nel ristorante per proporre esperienze immersive e futuristiche.

Tra le innovazioni tecnologiche all’avanguardia, quella che sicuramente è la più affascinante è quella della Realtà Virtuale.

Questa tecnologia si ripromette di entrare dentro i ristoranti per offrire ai clienti delle esperienze innovative e futuristiche.

Dietro le quinte senza confini.

Tramite il visore sarà possibile entrare nelle cucine per vedere gli Chef al lavoro in tempo reale.

Sarà possibile vedere come lavora la Brigata di una cucina, seguire le tecniche e gli impiattamenti; si potranno osservare le materie prime e seguire tutte le fasi di preparazione del proprio piatto preferito.

Tavoli e menu interattivi.

Il tavolo potrà diventare una superficie interattiva dove magari fare giocare i bambini mentre ci si gode la cena.

Immaginate di poter vedere il piatto desiderato sotto ogni angolazione, conoscere tutti gli allergeni, gli ingredienti e magari vedere un tutorial su come prepararlo anche a casa propria o postare in tempo reale la propria esperienza culinaria.

Le atmosfere a scelta.

E se si potesse mangiare un Pokè sulla spiaggia di Maui? Un piatto piccante sulla cresta di un vulcano?

Il ristorante potrebbe proporre ambientazioni a tema con il menù o lasciare a cliente la libertà di scegliere dove mangiare il cibo ordinato, magari in compagnia di qualche attore o del proprio idolo musicale.

La sfida è aperta.

Sicuramente parliamo di innovazioni all’avanguardia e molto impegnative a livello economico.

I visori sono ancora device innovativi e molto costosi e bisogna pensare alla formazione del personale.

Per chi riuscirà ad affrontare questi investimenti iniziali, il ritorno sarà esponenziale in termini di coinvolgimento del cliente, differenziazione e fidelizzazione.

Restiamo a guardare e aspettiamo di vivere delle esperienze immersive durante i nostri pasti.

Un piatto salutare: la cucina a favore del benessere.

Come la cucina e le ricette possono essere un aiuto alla salute e al benessere psico fisico.

L’unione tra viver bene e il cibo.

Il mondo è veloce e frenetico, lo sappiamo tutti, troppo spesso abbiamo il tempo solo per spuntini, snacks, pasti veloci, fast food e cibi iper processati.

Tutto questo si traduce in un eccesso di carboidrati e zuccheri che portano nel tempo a malattie e disagio psico fisico.

La cucina è lo strumento con cui promuovere e attuare il benessere e la salute.

Ricette e nutrizione.

Le ricette gastronomiche sono solo la porta d’ingresso nel mondo della nutrizione e del benessere: ogni ingrediente ha differenti proprietà nutritive, che possono essere esaltate o annullate in base alle mescolanze con altri ingredienti.

La cottura degli alimenti uccide o preserva le caratteristiche di ogni cibo.

Tendenze culinarie.

Negli ultimi anni la ricerca del benessere ha compreso l’importanza del cibo; il “..Siamo quello che mangiamo..” è diventato fondamentale per le nuove tendenze alimentari.

Alla dieta Vegetariana si è unita quella Vegana, Fruttariana, Crudista, Paleo, Flexitariana.

La cucina, i sensi, il benessere e la cultura.

Il sapore di un cibo deve coinvolgere anche altri sensi; l’impiattamento stimola la vista, le affumicature titillano l’olfatto; alcuni piatti possono essere accompagnati da profumi e musica ad hoc.

Ecco che il cibo diventa un elemento di viaggio spirituale da vivere a pieno e condividere con amici e familiari.

Gli chef come guide.

Lo chef diventa traghettatore di queste nuove tendenze, ricerca ingredienti nuovi o riscopre vecchi sapori; sperimenta nuove cotture o antiche tradizioni.

Il ristorante e tutto il suo STAFF possono diventare i fari della salute e del benessere alimentare.

Per concludere.

Il nostro corpo è una macchina, il suo carburante deve essere di qualità altrimenti la durata del mezzo diminuirà.

Prestiamo maggiore attenzione al cibo, agli ingredienti e alle cotture.

Cerchiamo di prendere abitudini alimentari più sane, la nostra salute ci ringrazierà.

Il benessere a tavola.

Un insetto nel piatto: l’alimentazione ecosostenibile del futuro?

L’industria alimentare si trova ad un bivio: gli insetti potranno soddisfare la richiesta di carne?

Il futuro ecosostenibile dell’alimentazione è negli insetti?

La richiesta di carne continua ad aumentare dato che la popolazione mondiale continua a crescere.

Gli allevamenti per la produzione di carne sono l’elemento maggiormente inquinante che esista , non apportano una richiesta di forza lavoro e sono focolai di malattie se non gestiti in maniera corretta.

La catena produttiva e tutto il mondo si trovano a dover effettuare una scelta tra produzione ed ambiente.

Gli insetti commestibili potrebbero essere la soluzione: molto ricchi di fibre, vitamine, proteine e sali minerali potrebbero sostituire le proteine animali tradizionali; il loro allevamento richiede poca terra, scarsa acqua e mangime e sono, quindi, una scelta a favore dell’ecosostenibilità.

Un insetto, un sapore.

Ogni insetto ha un sapore particolare a partire dai grilli che hanno un retrogusto di nocciola o le larve di Tenebrio Molitor ( i vermi della farina ) che sono croccanti, fino ad arrivare alle Tarme Mopane Africane e alle formiche tagliafoglie dell’Amazzonia.

In Messico un gustoso snack chiamato “Chapulines” è fatto con grilli fritti, in Thailandia si prepara il curry con le formiche rosse; in Australia la Gourmets Grubs vende snack a base di larve e in Italia Entomoca produce una pasta fatta con farina d’insetti.

La barriera culturale.

L’idea di mangiare insetti è, per la nostra cultura, assolutamente disgustosa, evoca immagini e sensazioni da film Horror in bianco e nero, questa resistenza potrà essere vinta solo con una forte campagna di sensibilizzazione.

Gli insetti in cucina.

Qualche Chef comincia ad inserire queste farine nei propri menù e nelle preparazioni; il Noma a Copenaghen o il Cadeau a Parigi, propongono degustazioni di insetti, i supermercati Waitrose in Inghilterra o Metro in Francia hanno già nei loro scaffali alcuni prodotti di questo tipo, seguiti da Esselunga e Carrefour.

Parlando del nostro paese il 10 Bistrot a Milano o Il Consorzio di Torino hanno nei loro menù delle pizze e degli hamburger preparati con farina di grillo.

Andare oltre.

Introdurre gli insetti nell’alimentazione non è una questione di moda o di tendenza, è una vera e propria opportunità di stravolgere il modello alimentare e produttivo attuale, per soddisfare le necessità sempre crescenti a livello mondiale alleggerendo in maniera considerevole il carico ambientale, riflettiamoci.

Approfondimenti.

Riscoprire la tradizione culinaria locale: tendenze e motivazioni.

Nel mondo globalizzato dove anche la cucina risente di una omologazione crescente, si prova a riscoprire il valore della tradizione culinaria locale.

La ristorazione e la cucina non possono essere salvati dalla tendenza all’omologazione della globalizzazione. Se da una parte è vero che è facile conoscere tutto di tutti e comperare qualunque prodotto si desideri, la legge dei grandi numeri e la logica del business tendono ad appiattire l’offerta.

I sapori vengono amalgamati da una catena produttiva sempre più centralizzata e meccanizzata.

Alcuni tornano alle ricette di un tempo

Una tendenza sempre più vasta, ritorna ai sapori e alle tradizioni culinarie di un tempo, alla ricerca di ricette antiche, regionali e stagionali; prodotti a Km0 con metodi classici; la zuppa della nonna o la cucina povera trovano una nuova giovinezza.

Prodotti tipici.

Il prodotto torna ad essere visto come espressione del territorio e voce di un lavoro fatto di pazienza e rispetto, non solo verso il cliente finale ma, soprattutto, verso la terra e la natura e un motivo di orgoglio del produttore.

Niente pesticidi, no agli antibiotici e via con i salumi stagionati, vini, semi antichi e olio extravergine non chimico; per assaggiare un piatto e sentire il sapore della terra da cui proviene.

La frutta di oggi è tutta acquetta.

Chi non ha mai condiviso questo divertente modo di dire, dopo aver addentato un pomodoro o una pesca comperati nel supermercato sotto casa? Iperincellophanati e in super offerta?

Riscoprire la tradizione significa ritrovare vecchi sapori genuini e quasi dimenticati, che possono diventare l’ingrediente principale di una ricetta senza quasi aggiungere altro.

Futuro e biodiversità.

La coltivazione di prodotti tipici significa ritrovare specie autoctone e forse in via di estinzione, non appesantire la terra con coltivazioni intensive, abbandonare i fast food e tornare nelle trattorie di paese.

Avete mai assaggiato la vera pizza napoletana? Una lasagna con il ragù alla Bolognese? Un autentico pesto alla Genovese o una fiorentina? Un cannolo siciliano fatto nella stagione in cui la ricotta è più buona?

Turismo enogastronomico.

Andare in giro per le centinaia di borghi antichi che riempiono il nostro paese è un’ottimo modo per riscoprire questo bellissimo paese, che troppe volte sottovalutiamo e diamo per scontato ed è, anche, un’opportunità di business enorme.

Mia nonna diceva sempre che quello che avevo nel piatto non era solo “Pane per la pancia”.

IA, Robot e cucina: la rivoluzione tecnologica nel ristorante e nella cucina.

La sala del ristorante è gestita da un robot e in cucina l’IA prepara i piatti, la rivoluzione tecnologica nei ristoranti del mondo.

Cucine automatizzate.

L’intelligenza artificiale gestisce la preparazione dei piatti, il dosaggio degl’ingredienti e i tempi di cottura. Dei bracci robotici eseguono i movimenti ripetitivi come la preparazione di salse, sughi o risotti.

Lo chef , se presente, supervisiona il tutto con un occhio sempre più ingegneristico che da cuoco visionario.

La sala in mano ai ROBOT.

Il cliente si siede al tavolo e ordina tramite Tablet i piatti che gli verranno portati al tavolo da un robot semovente; di ogni piatto si potrà vedere la foto esatta , la pietanza uscirà sempre uguale e perfetta non essendo più soggetta all’errore umano, leggere tutti gl’ingredienti e conoscere esattamente i tempi di preparazione.

Un chatbot risponderà a tutte le vostre domande e potrà anche interagire direttamente con il cliente.

Desiderate parlare di politica o di sport?

Un’occhiata alle ultime notizie economiche?

Non sapete proprio che cosa scegliere dal menù?

Dovete fare un pasto ipocalorico o iperproteico per combattere il peso in eccesso o incrementare la massa muscolare per il programma in palestra?

Basterà chiedere al CHATBOT che vi risponderà o intratterrà nel modo che forse non sapete ancora di volere !!

Ristorante senza personale umano.

Potrebbe sembrare terrificante per molti o straordinario per altri, chi ci vede risvolti etici , chi umani oppure economici ma la realtà avanza a passi inesorabili; date un’occhiata all’esperimento chiamato “Chowbotics“.

Vantaggi gestionali e impreditoriali.

Una cucina sempre perfettamente approvvigionata.

Sicurezza alimentare.

Nessuno spreco.

Apertura 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana.

Ottimizzazione delle spese.

Ottimi prodotti ai prezzi sempre più vantaggiosi.

Piatti sempre perfetti e menu sempre all’avanguardia.

Nessun dipendente da gestire.

Inutile farci illusioni, dal lato imprenditoriale la robotica applicata ai ristoranti è il modo migliore per rendere semplice un business difficile come quello della ristorazione.

Esperienza culinaria unica: i sapori Africani a Roma conquistano i palati più avventurosi

I sapori e le atmosfere esotiche del continente Nero.

La capitale d’Italia si fa sedurre dalle tentazioni della cucina Africana

Tutti gli amanti dei sapori decisi e delle atmosfere esotiche avranno pane per i loro denti; La cucina Africana è un tripudio di colori , profumi, sapori e gusti decisamente insospettabili.

La città eterna comincia a sperimentare questo tesoro gastronomico a lungo sottovalutato e non esplorato.

Un mare di sapori tutti da sperimentare.

A partire dalle spezie del Maghreb passando per l’Africa centrale, con le sue influenze Arabe, fino ad arrivare alla ricchezza sud sahariana, si giunge infine ai sapori delicati del meridione; ogni regione del continente Africano offre visioni gastronomiche e sapori differenti.

Cereali antichi come il Fonio o il Teff, spezie come il Pepe di Sechuan o lo zenzero nella varietà Africana, frutti tropicali tipo il baobab oppure il tamarindo sono solo alcune delle sfaccettature che coloreranno i vostri piatti e stupiranno i Vostri palati.

Roma si è fatta influenzare dalle note di questa cucina e non sono pochi i ristoranti in cui sarà possibile non solo provare i piatti tradizionali ma anche immergersi in una cultura calda ed avvolgente.

Come sempre per godersi al massimo l’esperienza suggeriamo di:

Prenotare in anticipo

Evitate brutte sorprese e godiamoci al massimo della serenità la serata.

Sperimentate e condividete

Provate piatti dai nomi curiosi e , soprattutto, mettete in mezzo ed assaggiate tutto quello che avete in tavola.

Rilassatevi

Il continente Africano si muove lentamente, non abbiate fretta.

La pasta alla AMATRICIANA

La storia e la ricetta di uno dei piatti di pasta più famosi della tradizione Italiana

La storia della pasta alla amatriciana

La pasta alla amatriciana è uno dei piatti più tradizionale della cucina italiana, in particolare di quella Romana.

La pasta alla Amatriciana è un piatto semplice, gustoso e molto saporito, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

Come molti piatti, le sue origini incerte, si pensa che la pasta alla amatriciana risalga al XVII secolo.

La prima ricetta scritta di questo piatto risale addirittura al 1853, e compare nel libro “La cucina teorica e pratica” di Vincenzo Corrado.

In questa prima stesura Corrado chiama la pasta alla amatriciana “maccheroni alla gricia”, e lo descrive come un piatto a base di pasta, guanciale, pecorino romano e pepe.

Il nome “amatriciana” risale al 1884 e compare nella rivista “La cucina popolare” e viene descritto come “maccheroni alla gricia con l’aggiunta di pomodoro”.

Il nome “amatriciana” deriva dalla città di Amatrice, in provincia di Rieti, nel Lazio.

I pastori amatriciani trascorrevano lunghi periodi di tempo lontano da casa e preparavano questo piatto semplice e nutriente , arricchito con ingredienti facilmente reperibili per loro: pasta, guanciale, pecorino romano e pepe.

Nel corso del tempo, la pasta alla amatriciana è stata modificata molte volte, il cambiamento di maggior successo è stato l’aggiunta del pomodoro, che ha reso la ricetta più saporita.

Al giorno d’oggi, la pasta alla amatriciana è un vero e proprio simbolo della cucina romana, lo si può facilmente trovare in praticamente tutti i ristoranti della città.

Se avete voglia di provare a cucinare questo gustosissimo piatto a casa, ecco la ricetta tradizionale.

La ricetta tradizionale della pasta alla amatriciana

Ingredienti:

  • 400 g di pasta (spaghetti, bucatini o mezze penne)
  • 200 g di guanciale
  • 100 g di pomodori pelati
  • 50 g di pecorino romano grattugiato
  • Pepe nero q.b.

Preparazione:

  1. Tagliare il guanciale a listarelle e farlo rosolare in una padella con olio EVO.
  2. Quando il guanciale è croccante, aggiungere i pomodori pelati e cuocere a fuoco medio fino a quando il sugo non si è ristretto, circa 15-20 minuti.
  3. In una pentola a parte far bollire l’acqua.
  4. Cuocere la pasta secondo le indicazioni riportate sulla confezione ricordandosi che deve essere sempre al dente.
  5. Scolare la pasta e versarla nel sugo.
  6. Mescolare bene.
  7. Impiattare aggiungendo il pecorino romano grattugiato e il pepe nero.
  8. Gustare

Se volete provare la nostra pasta alla amatriciana potete prenotare direttamente dalla home page del nostro ristorante : BACETTO BISTROT

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Buon CARBONARA DAY 2023 a tutti !

Oggi è giorno che celebra la CARBONARA.

La carbonara è uno dei piatti più amati e controversi della tradizione culinaria italiana , diffuso e noto in tutto il mondo.

Si tratta di una pasta con uova, guanciale, pecorino romano e pepe nero, abbastanza semplice da preparare.

Le domande su questo piatto goloso e prelibato sono due: Da dove viene esattamente? Come si prepara ?

Secondo l’ipotesi più diffusa, la carbonara nacque durante la seconda guerra mondiale, quando i soldati americani portarono in Italia il bacon e le uova in scatola, che vennero usati per condire la pasta, creando così un piatto molto sostanzioso e calorico.

Questa teoria è , però, smentita dal fatto che la prima ricetta scritta della carbonara risale al 1954 ed è presente in un libro di cucina di Ada Boni.

Un’altra possibilità è che la carbonara derivi da un piatto tipico dei carbonai, i lavoratori del carbone; avrebbero usato il guanciale e il pecorino per condire la pasta, aggiungendo poi le uova per amalgamare il tutto il nome carbonara si riferisce, quindi, alla loro professione .

La ricetta tradizionale della carbonara prevede l’uso di spaghetti, ma si possono usare anche i bucatini o i rigatoni.

Ecco come preparare una carbonare ad Hoc:

Si taglia il guanciale a cubetti e si fa rosolare in una padella senza olio.

Si grattugia il pecorino e si mescola con le uova sbattute in una ciotola.

Aggiungere il pepe nero a piacere ma senza esagerare !!!

Scolare la pasta al dente, tenendo da parte un po’ di acqua di cottura.

Spadellare la pasta con guanciale e l’acqua di cottura .

Aggiungere il composto di uova e pecorino, mescolando rapidamente per evitare che le uova coagulino. Se necessario, si aggiunge un po’ di acqua di cottura per rendere la salsa più cremosa.

Spolverare con altro pepe nero e servire.

Vietatissimo usare panna, aglio o cipolla !!!

Pasta alla carbonara
Carbonara day 2023

Una sana alimentazione contro le malattie

Mangiare in maniera sana aiuta a stare bene.

Nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 16 Ottobre viene ribadito un concetto semplice e antico: un’alimentazione sana aiuta a stare bene.

I prodotti consumati quotidianamente dovrebbero essere tutti di origine biologica senza l’uso, ossia, di pesticidi; in questo modo non solo gli alimenti saranno sani per l’uomo ma il suolo non sarà danneggiato e impoverito dalle coltivazioni intensive e chimicamente gestite.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità riprende una tradizione vecchia di secoli che rimanda all’alimentazione dei tempi andati: farine integrali, frutta, verdure e legumi da consumarsi quotidianamente.

I prodotti animali come carne e latticini possono essere introdotti saltuariamente nella dieta ma la base alimentare dovrebbe essere fondata su questi 4 alimenti da consumare quotidianamente.

Questa alimentazione pre rivoluzione industriale deve essere riscoperta e riadottata per la salute di tutti gl’individui e del nostro pianeta.

ARTICOLO ORIGINALE

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